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  • Istituto di Scienze della Vita

Food&Science Festival: venerdì 18 e sabato 19 maggio a Mantova tre eventi con il rettore del Sant’Anna, docenti e ricercatori dell’Istituto di Scienze della Vita su agricoltura 4.0, pomodoro nero “SunBlack”, studio sul mais OGM

Data pubblicazione: 11.05.2018
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Ritorna il Food&Science Festival, giunto alla seconda edizione, che da venerdì 18 a domenica 20 maggioanima Mantova con mostre, spettacoli e soprattutto incontri per parlare di cibo, dai consumi alle innovazioniai progressi apportato dalla ricerca scientifica. E’ particolarmente significativo il contributo dei docenti e dei ricercatori dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna, protagonisti di tre eventi, dedicati alle sfide di Agricoltura4.0; al “SunBlack”, il pomodoro nero che aiuta a combattere i radicali liberi, grazie al suo elevato livello di antociani, sostanze dal forte potere antiossidante; allo studio sul mais OGM, pubblicato di recente su Scientific ReportsIl Food&Science Festival è promosso da Confagricoltura Mantova ed è organizzato da Mantova Agricola, con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, della Regione Lombardia, del Comune di Mantova, della Camera di Commercio di Mantova

Ecco i tre eventi a cui partecipano docenti e ricercatori dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna.

“Agricoltura 4.0: linee di ricerca e prospettive applicative”, venerdì 18 maggio, ore 14.30 presso MAMU, Sala L’Oltrepo Mantovano, con Luca Sebastiani, direttore dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna.

La ricerca di nuove soluzioni agronomiche, per rendere più efficiente e sostenibile la produzione di alimenti garantendo al contempo un reddito alle imprese agricole, è uno degli obiettivi che università e centri di ricerca perseguono da anni. Nell’ultimo decennio si è diffuso e consolidato il concetto di “agricoltura di precisione”, ovvero l’adozione di interventi agronomici commisurati alle effettive esigenze della coltura, fino a spingersi per le specie arboree da frutto a quelli necessari per ogni singola pianta. Tecnologie satellitari, Gps, sensori ambientali, software dedicato, nuovi macchinari e prodotti agrochimici, uniti a migliori conoscenze della fisiologia e genetica delle specie coltivate, hanno consentito un uso più efficiente di risorse naturali intrinsecamente limitate, oltre ad un risparmio di fitofarmaci e fertilizzanti. Oggi, grazie alla maturità di tecnologie quali robotica, internet of things, big data and analytics, Intelligenza Artificiale, fonti energetiche rinnovabili, sensori, nanotecnologie e nano-materiali e, non ultime, le innovazioni agronomiche e la genetica, l’agricoltura è di fronte ad una rivoluzione che la porta verso agricoltura 4.0.

“Nero come un pomodoro”, sabato 19 maggio, ore 11.00, Piazza Mantegna, con Pierdomenico Perata, rettore della Scuola Superiore Sant’Anna e coordinatore del PlantLab dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna.

La sfida per i prossimi 50 anni è garantire un’adeguata disponibilità per tutti gli abitanti del pianeta, ma anche cibo migliore, in grado di contribuire alla prevenzione di numerose malattie. La nuova disciplina che studia la relazione tra cibo e salute si chiama “nutraceutica”, fusione tra “nutrizione” e “farmaceutica”. Un esempio di alimento nutraceutico è la varietà di pomodoro “SunBlack”, caratterizzata da un elevato contenuto di antociani nella buccia. Si tratta di ossidanti naturali normalmente assenti nel pomodoro. Pierdomenico Perata, rettore della Scuola Superiore Sant’Anna e coordinatore del progetto di ricerca da cui è nato il “SunBlack”, ripercorre le tappe della sua selezione.

“Mais OGM: facciamo il punto”, sabato 19 maggio, ore 16.30, Loggia del Grano, con Laura Ercoli, Elisa Pellegrino, Marco NutiPierdomenico Perata.

Nei primi mesi del 2018 è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Scientific Reports uno studio dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna e dell’Università di Pisa sugli effetti mais transgenico, condotto con criteri meta-analitici su parametri agronomici, ambientali e tossicologici a 21 anni dall’inizio della coltivazione mondiale. Lo studio, che dimostra con dati statistici e matematici, che il mais transgenico non comporta maggiori rischi per la salute umana, animale e ambientale è stato ripreso dai media di tutto il mondo e ha suscitato un ampio dibattito. Al Food&Science Festival gli autori dello studio, con il rettore della Scuola Superiore Sant’Anna Pierdomenico Perata, fanno il punto sugli aspetti tecnici, storici e comunicativi della vicenda.